Siamo convinti che, per essere sostenibile, la crescita economica debba diventare a basse emissioni di carbonio, rispettosa dell’ambiente e inclusiva. Le attività di gestione indicizzata, sensibili alle sfide connesse alla transizione energetica e al rispetto dell’ambiente, sviluppano a ritmo costante nuove soluzioni d’investimento. Proprio per rispondere alle attese di investitori professionali e privati, BNP Paribas Asset Management amplia regolarmente la sua gamma di ETF[1] attraverso la selezione rigorosa di indici tematici costruiti secondo criteri ESG[2]. Tenendo sempre le dovute distanze dalle mode del momento, nel presente articolo esaminiamo una tematica ancora poco trattata, quella dell’economia circolare.
Dalla firma dell’Accordo di Parigi del dicembre 2015, il rispetto dell’ambiente è diventato un tema di primaria importanza per numerosi attori privati e pubblici. Nonostante i risultati non siano ancora visibili a tutti i livelli né uniformi da un Paese all’altro, non manca certo la consapevolezza: se non si fa nulla per salvaguardare il pianeta e le sue risorse naturali e per ridurre l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, il rischio di catastrofe sarà inevitabile. Il che spiega la crescente volontà di rimettere in causa l’attuale modello economico lineare (estrarre, fabbricare, consumare, smaltire) e sostituirlo con un altro, più virtuoso, che preveda un minore sfruttamento delle risorse naturali e sia meno inquinante: l’economia circolare.
Questo concetto si basa sulla volontà di produrre beni e servizi in maniera sostenibile, limitando il consumo, gli sprechi di risorse e la produzione di rifiuti. Il tutto in un contesto di fortissima crescita demografica e di concentrazione delle popolazioni in aree urbane, propizio alla produzione di rifiuti di ogni tipo. In Francia, per esempio, l’idea di economia circolare è stata ufficialmente riconosciuta con la legge del 18 agosto 2015 relativa alla transizione energetica, volta a promuovere una crescita green, e costituisce, da allora, un obiettivo nazionale.
In questo contesto, numerose aziende, di diverse dimensioni, hanno affrontato di petto la questione, con l’obiettivo di rispettare di più l’ambiente utilizzando meno risorse, dando una seconda vita ai loro prodotti, sviluppando pratiche di condivisione (car sharing, condivisione di dati, leasing).
Gli investitori istituzionali, veri e propri alleati di politici e collettività locali nella realizzazione di tale tematica, hanno anch’essi deciso di interessarsi a queste problematiche. Si instaura in questo modo un circolo virtuoso tra le aziende attente a questa nuova svolta ambientale e sociale, gli investitori, in grado di sostenere gli attori più attivi in questo ambito, e i clienti finali, sempre più preoccupati di investire in progetti eco-responsabili.
D’altronde, è proprio allo scopo di sostenere le società più virtuose e di rispondere a un’importante domanda dei propri clienti che BNP Paribas Asset Management ha deciso, a marzo 2019, di lanciare un prodotto innovativo: il primo ETF basato su un indice di economia circolare. Prosegue, così, il cammino intrapreso più di 10 anni fa con la creazione del primo ETF basato su un indice Low Carbon che seleziona le aziende impegnate nella lotta contro il riscaldamento climatico.
Questo ETF, destinato a sviluppare soluzioni d’investimento associate al tema dell’economia circolare, riunisce 50 società di tutti i settori prendendo in considerazione unicamente grandi aziende quotate e ampiamente coinvolte in questa economia virtuosa. L’indice selezionato per questo ETF predilige soltanto i migliori attori della categoria (best in class), tutti in grado di conseguire risultati in costante crescita sul lungo periodo.
Insieme a noi, diventate investitori sostenibili in un mondo che cambia.
[1] ETF: Exchange Traded Fund o fondo indicizzato quotato in borsa
[2] ESG: criteri ambientali, sociali e di governance
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